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2021: re-act! Un nuovo anno a prova di innovazione

Di Ilaria Pais e Selcen Kutku, a|cube

Un mutamento globale, inaspettato. Nessuna previsione dei rischi avrebbe potuto annunciare la pandemia che stiamo affrontando e le sue conseguenze sociali, economiche e culturali.
‘Fare impresa’ in un quadro di totale imprevedibilità pone diversi interrogativi e apre nuovi scenari.

Il 2020 è diventato così un’occasione per noi di a|cube per ri-leggere alcuni concetti che davamo per assodati. Primi tra tutti quelli del mercato e della domanda, che in questa situazione hanno assunto nuovi connotati.

Sviluppare soluzioni di imprenditorialità sociale e ad impatto significa mettersi nelle condizioni di comprendere in modo costante e attento ai bisogni sociali, valutarne le mutazioni e affrontare le sfide che essi presentano. Con l’emergenza Covid-19 ha significato anche farsi carico di problemi imprevisti: dall’isolamento sociale al senso di solitudine e disagio psicologico, la difficoltà di accesso a servizi e risorse, l’impoverimento dell’offerta culturale e educativa.

Abbiamo visto nascere nuove fasce di popolazione bisognosa, svilupparsi nuovi contesti abitativi e di vita, trasformarsi domande di mercato e modelli di business. A fronte di questi cambiamenti si è rivelata più che mai cruciale la capacità di sapersi calare nel contesto, viverlo, comprenderne le difficoltà e i desideri, consapevoli che le risposte più giuste vengono solo da un’attenta lettura della domanda.

Ci siamo interrogati sul concetto di innovazione, che non significa più solo ‘nuovo’, ma ‘adattamento’, cioè la capacità di adeguare i propri approcci e metodi per far fronte a nuove condizioni di fruibilità dello spazio, di logistica, di relazione e interazione umana, di lontananza, di bisogno.

La sfida per l’innovatore e l’imprenditore sociale è quella di recuperare tutti gli apprendimenti di innovazione sociale e digitale e metterli a frutto. Trasformare così gli strumenti e i metodi di relazione, attraverso un approccio aperto, iterativo, empatico e in continuo mutamento sulla base del contesto.

Allo stesso modo ci siamo trovati a ridisegnare il concetto di spazio. Il luogo in cui si fa impresa, la cornice del progettare, ha assunto una nuova identità. Abbiamo iniziato a concepire lo spazio di lavoro dei e con i nostri imprenditori come uno spazio che avesse meno le caratteristiche di un laboratorio – in cui solitamente ci sbizzarriamo con cartelloni, disegni, post-it per la progettazione – e più i connotati di uno spazio di ricerca, di relazione umana, di confronto costante. Abbiamo sfruttato l’occasione per interpretare la distanza come un’opportunità preziosa per aumentare il dialogo.
Nonostante la difficoltà di sostenere intere giornate allo schermo, abbiamo scoperto il valore dell’ascolto, dell’abbattimento delle distanze fisiche, del lavoro sulla community per aggregare bisogni ed esigenze e trovare insieme nuove soluzioni.

A pochi mesi dall’inizio della pandemia abbiamo lanciato la call Re-act scrivendo una lettera agli imprenditori che negli anni abbiamo accompagnato, una chiamata a raccolta di storie di innovazione e resistenza. Un insieme di racconti e confidenze sulle scosse subite e sulle strategie messe in campo che abbiamo poi condiviso  sulla nostra pagina Facebook con #react.

È stata un’esperienza da cui abbiamo appreso molto, ci è servita a rafforzare il nostro intento e ci ha reso più saldi nella nostra missione: sostenere il cambiamento e continuare a supportare chi sta conducendo “imprese ad impatto”, persone e imprese che ora più che mai stanno facendo fatica, ma nonostante ciò, ce la mettono tutta pur di adattarsi a questo nuovo contesto.

Con questa ulteriore spinta, il 9 giugno 2020 abbiamo compiuto un importante passo per la nostra organizzazione: dopo 10 anni di attività abbiamo deciso di cambiare veste, trasformando il nostro marchio di fabbrica da Make a Cube³ ad a|cube e assumendo la qualifica di società benefit.

Un passo importante che ha sancito il desiderio di rafforzare da un lato la nostra aderenza al sistema Avanzi srl, da cui siamo nati e che rappresenta il nostro ecosistema di valori, e dall’altro la volontà di affermare in modo più concreto il nostro impegno a produrre impatto positivo attraverso la creazione di nuova imprenditorialità, anch’essa ad impatto. Lo abbiamo fatto modificando il nostro statuto e ci impegneremo a valutare i risultati del nostro operato nei prossimi anni.

Con questa nuova veste, nel 2020 abbiamo lanciato nuovi programmi di accelerazione home-made che si sono rivelati estremamente importanti per noi e per la nostra comunità: investin’cultura, rivolto a imprese creative e culturali in Lombardia e Ready to Impact, multisettoriale a livello nazionale, avviato in collaborazione con a|impact (Avanzi Etica Sicaf Euveca Spa). Entrambi con l’obiettivo di accompagnare le startup ad impatto nella preparazione culturale, tecnica e economico-finanziaria necessaria ad incontrare investitori e raccogliere fondi in capitale di rischio.

Sempre nel 2020 abbiamo dato il via alla nostra terza esperienza di PON METRO 2014-2020. Dopo Torino e Milano siamo giunti a Napoli con il progetto I Quartieri dell’Innovazione con cui stiamo sperimentando nuovi approcci su come portare l’innovazione nei quartieri considerati più fragili all’interno della città, incentivando forme di trasformazione dei contesti urbani attraverso l’intraprendenza e l’abilitazione degli stessi cittadini e attori locali.

Nonostante le avversità, l’anno appena concluso è stato ricco di novità che hanno gettato le basi per un 2021 che vogliamo sia di rilancio e di spinta creativa. A tracciarne il percorso, saranno esperienze di incubazione d’impresa per la rigenerazione urbana, con l’avvio delle prime sperimentazioni di nuove imprese sociali nei quartieri di Milano con la Scuola dei Quartieri ed il lavoro di progettazione di una nuova Agenzia per l’Abitare con Ollolai Capitale in Sardegna.

Al contempo porteremo avanti il nostro lavoro di affiancamento personalizzato con nuove startup ad impatto selezionate da alcuni programmi di accelerazione a livello nazionale come Get it!, Welfare che impresa!, Premio Marzotto ed in Puglia grazie a Estrazione dei Talenti che supporta percorsi di accompagnamento e accelerazione sia nell’ambito di sviluppo di nuove comunità digitali e inclusive sia per nuove soluzioni ambientali e di salute dell’uomo.

Quest’anno avvieremo anche il primo programma di incubazione e mentoring del Laboratorio Aperto di Reggio Emilia per generare un nuovo hub di promozione e sviluppo d’impresa presso i Chiostri di San Pietro mentre in Sardegna realizzeremo il nostro programma di educazione e formazione sul tema dell’imprenditorialità sociale, EDU – Social Business Demo, con alcune scuole superiori e l’affiancamento di un’impresa del territorio.

A partire dal mese prossimo, vi  racconteremo di questi progetti e di molte altre novità anche attraverso un nuovo sito, che sarà ricco di storie sul percorso svolto fino ad oggi e su tutto ciò che avverrà nell’anno che ci attende e che vogliamo sia un po’ di rivincita.

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