di Giovanni Pizzochero, a|discover
Quella di Avanzi Discover è una storia collettiva che incrocia tante storie individuali, le alimenta e se ne alimenta. È una storia che ha a che fare con la Storia. E anche con la geografia.
Abbiamo costituito una nuova area di azione: una nuova impresa, società benefit controllata al 100% da Avanzi, che si occupa di iniziative, programmi e progetti che promuovono la rigenerazione territoriale e valorizzano risorse ed energie locali attraverso l’attivazione di spazi.
Si chiama Avanzi Discover perché riporta alla luce, fa emergere e abilita le capacità, l’aggregazione e moltiplicazione di idee, ambizioni e intenzioni delle comunità territoriali.
Nasce nell’estate del 2022 dopo una gestazione avviata anni fa, quando dentro ad Avanzi abbiamo cominciato ad arrovellarci intorno ad alcune domande: qual è il nostro impatto? Come lo generiamo – se lo generiamo – e come potremmo rafforzarlo? Come accorciare la distanza? Come farci prossimi al bisogno sociale, ambientale e culturale per diventare generatori di cambiamento?
È una storia che ha a che fare con la Storia perché nasce in tempo di pandemia, tra la fine di un mondo che non c’è più e l’inizio di un’epoca che non c’è ancora.
Nasce in risposta ad una ricerca di senso, in una fase in cui la cassetta degli attrezzi dei nostri mestieri sembrava non funzionare più come prima. È uno spazio di sperimentazione e innovazione per nuovi approcci e linguaggi, mette alla prova strumenti e metodologie, abilita e ibrida nuove competenze professionali.
ABBIAMO VOLUTO METTERE A SISTEMA QUESTI INGREDIENTI:
IL COSA:
Abilitare, rigenerare, riattivare, costruire, progettare
La nostra esperienza, quello che conosciamo e sappiamo fare: abilitare l’innovazione sociale, rigenerare territori, riattivare spazi e immobili, costruire processi di sviluppo locale, interrogare le imprese e le organizzazioni del terzo settore sul proprio ruolo di attori pubblici, progettare iniziative a impatto e valutarle.
IL PERCHÈ:
L’azione diretta
“La sostenibilità non si dice, si fa” recita un vecchio detto piuttosto noto a chi bazzica Avanzi. Abbiamo deciso di rafforzare la nostra “agency” e di passare dalla consulenza alla (sostenibilità per) azioni. Abbiamo deciso di occuparci anche dell’ultimo miglio passando all’agire diretto, di accorciare la distanza verso il cambiamento, facendoci prossimi.
IL DOVE:
Nell’era post pandemica in media montagna
Avanzi Discover ha a che fare con le trasformazioni imposte dal Covid, dal post Covid e dal long Covid.
La pandemia guarda famelica al pieno, non al vuoto, ogni epidemia si trasmette attraverso la densità.
È partita dal centro della pianura padana, territorio ad altissima concentrazione umana prima che produttiva, il cuore pulsante della logistica, della produzione, del capitalismo delle reti. Ha aperto una lunga riflessione sul ruolo della città, delle aree interne, della montagna, di nuovi paradigmi del vivere, del lavorare, dell’abitare.
La pandemia ha ripensato la vita e ha permesso di ridiscutere questioni fondanti su cui in molti si erano adagiati, di segnare un prima e un dopo. Mentre attraversava i corpi con il virus, la pandemia attraversava i luoghi e le comunità. Ha aperto un dialogo nuovo tra l’io e il noi, tra l’individuo e la collettività sbattendoci sotto il naso l’evidenza che la comunità è immunità. Così la pandemia ha rifondato il senso, il ruolo e il destino delle comunità, e in particolare di quelle più piccole e definite, che specificamente si trovano in media montagna.
Tornare in montagna non significa solo abbandonare la città, significa anche abbandonare un certo tipo di capitalismo, con i suoi eccessi e le sue storture. Ed è qui, nella media montagna, nella bassa densità, che abbiamo scelto di concentrare la nostra operazione. Qui, dove il micro e il macro camminano a braccetto, dove è possibile vedere con gli occhi il cambiamento climatico, le trasformazioni della terra e dell’agricoltura, i fenomeni di trasformazione socio economica legati all’arretramento del welfare o alle metamorfosi delle composizioni sociali, qui dove ci sono tutte le domande e gran parte delle risposte, le sfide e le opportunità. Qui dove si esplora la relazione tra residenza e resistenza.
IL COME:
Tracciare la rotta
Il come è un libro, uscito più o meno contemporaneamente alle nostre riflessioni, che ha profondamente stimolato molti di noi: “Tracciare la rotta”, di Bruno Latour. Prova a disegnare nuovi ambiti di atterraggio (“Où atterrir?”, il titolo originale) nell’epoca del disorientamento che vede la terra sottrarsi a noi umani come terreno di vita, reagendo alle nostre azioni con sconvolgimenti climatici globali connessi a mostruose disuguaglianze sociali. L’idea di una globalizzazione intesa come crescita senza limiti che avrebbe portato benessere per tutti è ormai superata anche nei centri di pensiero più conservatori.
La globalizzazione ha fallito. Ma forse l’opposto di globale, suggerisce Latour, non è locale, con i suoi nazionalismi, provincialismi e chiusure identitarie, ma terrestre. Terrestre perché dipende dalla terra e dal suolo ma è anche mondiale, nel senso che non si inquadra in alcuna frontiera, che va al di là di ogni identità. E dunque, come farsi prossimi alla terra, al terrestre, rifuggendo da logiche estrattive per divenire agenti e attori di cambiamento?
Avanzi Discover parte da tutto questo e, attraverso la gestione diretta di spazi, promuove un modello integrato, capace di generare e ridistribuire valore economico e sociale nelle aree in cui opera.
Un’impresa di territorio che lavora con, al fianco e al servizio delle comunità locali, per aspirare insieme a loro a traiettorie di futuro. Non tanto per costruire opportunità, ma per rendere le comunità possibili.
Si chiama Discover perché “traccia la rotta”.
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