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Come nasce uno spazio per tuttə?

Di Giulia Moresco, consulente di a|place

A fine maggio a Cascina Roma, il Creative Hub di San Donato Milanese, si è tenuto il Fresh Festival: tre giorni dedicati ad arte e cultura con l’obiettivo di sperimentare connessioni, oltrepassare i confini disciplinari, liberare la creatività e diffondere un’idea di collettività creativa, dinamica e generatrice.

Qualche mese fa abbiamo raccontato della nascita di Cascina Roma Creative Hub, un progetto per valorizzare Cascina Roma – spazio espositivo di proprietà del Comune di San Donato Milanese – e trasformarlo in un nuovo centro artistico e culturale, che promuove il protagonismo dei giovani del territorio.

Da quel momento sono successe molte cose: insieme al Comune di San Donato e a Sando Calling, nostri partner di progetto, abbiamo dato vita a un coworking e arricchito l’emeroteca già esistente di riviste indipendenti; abbiamo organizzato una residenza artistica, diversi workshop, tour di arte urbana, concorsi fotografici, un percorso di apprendimento sul community management, un corso itinerante per futuri placemaker, fino ad arrivare al Fresh Festival: un festival nato con la volontà di sperimentare connessioni, oltrepassare i confini disciplinari, liberare la creatività e diffondere un’idea di collettività creativa, dinamica e generatrice. 

Con il Fresh abbiamo voluto dare spazio alle nuove idee e alle nuove generazioni, a sguardi dirompenti che vanno al di là del pensiero culturale univoco; abbiamo voluto creare un momento di festa e sperimentazione accessibile a tutti e a tutte e, soprattutto, abbiamo voluto realizzare un grande evento per sognare insieme il futuro di Cascina Roma.

Tra un progetto e l’altro, infatti, ci siamo lungamente interrogati su quale identità dovesse assumere Cascina Roma Creative Hub, arrivando infine alla definizione “Centro di produzione, fruizione e sperimentazione artistica e culturale aperto a tuttə”: un monito per ricordarci sempre in che direzione vogliamo andare.

> Che cos’è uno spazio per tuttə?

Definire cosa sia uno “spazio per tuttə” non è operazione semplice: è uno spazio accessibile, inclusivo? È uno spazio pubblico, un bene comune? È uno spazio dove chiunque può trovare quello che vuole o in cui ognuno può fare quello che vuole? È semplicemente uno spazio libero da discriminazioni e/o un luogo dove i cittadini si sentono partecipi?

Su queste domande ci siamo interrogati a più riprese e abbiamo continuato a farlo anche all’interno del Fresh Festival, dedicando un dibattito al tema, con l’obiettivo di schiarirci le idee e costruire una cornice di senso a quanto progettato fino ad ora.

> Cascina Roma come spazio di risonanza.

Nelle giornate del Fresh Festival abbiamo chiesto ai visitatori di lasciarci una riflessione su che cos’è e cosa potrebbe diventare Cascina Roma nel futuro: un esercizio semplice di brainstorming realizzato con una bacheca dipinta e qualche post-it. Le parole che ricorrono di più tra le risposte, raccolte nei tre giorni di festival e in quelli immediatamente successivi, sono “possibilità”, “sperimentazione”, “libertà”, a intendere che nella mente di chi ne ha attraversato gli spazi Cascina Roma è un luogo del possibile, in grado di raccogliere desideri, tensioni e bisogni.

Nel progettare centri culturali, spazi ibridi e community hub ci interroghiamo spesso sul tipo di funzioni che dovrebbero contenere, ma stiamo imparando con l’esperienza di Cascina Roma che per favorire davvero la partecipazione è necessario dare spazio di azione e parola a chi attraversa questi luoghi. Cascina Roma è ed è stata prima di tutto uno spazio di sperimentazione per quel gruppo di giovani (dai due community manager ai ragazzi e le ragazze di Sando Calling) che ne hanno progettato le attività in questi mesi, dando vita a sogni e ambizioni, creando e sbagliando insieme. Abbiamo imparato che entrare in risonanza con le persone (che vuol dire trovarsi a volte in consonanza, a volte rendere fertile la dissonanza) e costruire opportunità di relazione fertili tra persone e luoghi è il compito principale di progetti di innovazione urbana.

Lo spazio di tuttə è allora uno spazio in cui sono ammessi tentativi, proposte ed errori.

> Cascina Roma come spazio di connessioni.

All’interno del Fresh Festival si sono incrociati pubblici differenti: bambini impegnati in laboratori artistici, over 40 alle prese con la realizzazione di graffiti, giovani e meno giovani coinvolti in concerti, djset e jam session, ugualmente entusiasti di far parte dell’iniziativa.

Cascina Roma è stata in quei giorni uno spazio per connessioni impensabili, in cui tutti insieme abbiamo partecipato alla creazione di qualcosa di bello che fosse in grado di cambiare – almeno nell’immaginario – quello spazio, trasformando un parcheggio abusivo in una piazza colorata di rosa; utilizzando la cultura come pratica di stimolo a riappropriarsi di luoghi collettivi.

Nei tre giorni di festival, in un piccolo comune in provincia di Milano, tre persone (e forse più) hanno ritrovato amici e colleghi che non vedevano da tempo, due persone alla cena sociale di sabato hanno persino scoperto, in uno scambio di bicchieri di vino e piatti di pasta, di essere cugini.

Allora uno spazio per tuttə è anche uno spazio di connessioni, in cui costruire scambio e relazioni, anche impensabili. Dove l’obiettivo non deve essere soltanto includere ma costruire insieme. 

> Cascina Roma come spazio di responsabilità collettiva.

Infine, uno spazio può dirsi di tuttə quando tutti ne sono responsabili: uno spazio di cui prendersi cura, in cui sentirsi davvero protagonisti e partecipi.

È stato così per il Fresh Festival dove a ogni fine giornata ci siamo trovati tutti insieme – partner, volontari, amici, assessori – a smontare palchi e a pulire. Non sono mai stati lasciati bicchieri per strada e tutti, almeno una volta, ci siamo trovati a servire la cena, pulire i bagni o spostare fusti di birra.

Lo spazio per tuttə è allora uno spazio che contribuisci a rendere tale, perché prendendotene cura ti prendi cura del tuo spazio di vita.

> Cascina Roma come spazio per tuttə.

Siamo abituati a definire il pubblico per ogni evento, il target su cui costruire ogni progetto, poiché, ce lo insegnano in qualsiasi corso di formazione: “Un progetto per tutti è di fatto un progetto per nessuno”.

Eppure il Fresh Festival e questi mesi a Cascina Roma ci dicono il contrario: ci raccontano di uno spazio che, per tre giorni, è stato attraversato da flussi continui di persone (180 solo alla cena sociale, nonostante la pioggia), uno spazio che è stato abitato da bambini e bambine, ragazzi e ragazze, adulti e anziani di San Donato e non (Milano ma anche Padova, Parma e Torino sono alcune delle località di provenienza dei partecipanti).

Uno spazio che ha accolto riflessioni e scambi e che vogliamo continuare a progettare come uno spazio per tuttə, consapevoli che ne troveremo altre declinazioni strada facendo.

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