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CostellAzioni Urbane. Un viaggio metropolitano sulle tracce dell’innovazione sociale.

Di Sara Le Xuan, consulente senior di a|place e Claudio Calvaresi, principal di a|place

CostellAzioni Urbane è un progetto di ricerca sviluppato da Avanzi con l’obiettivo di rintracciare e mappare le geografie dell’innovazione sociale nella Città Metropolitana di Roma.

Vi abbiamo già parlato del progetto di ricerca “CostellAzioni Urbane – Geografie dell’innovazione sociale”, nell’articolo che anticipava l’avvio del viaggio metropolitano, fase cruciale che ci ha permesso di entrare nel vivo dell’attività, di conoscere “dal di dentro” quello che avevamo incontrato nelle fasi precedenti della ricerca.

Il progetto CostellAzioni Urbane è giunto al termine. Parte degli esiti della ricerca sono stati presentati in due eventi conclusivi presso la Biblioteca Attiva di Ariccia e la Scuola Carlo Pisacane a Torpignattara.

Il progetto di ricerca – disegnato e sviluppato da Avanzi – Sostenibilità per Azioni, è parte integrante del processo di pianificazione strategica “Metropoli Capitale Naturale” attivato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale (CMRC) e sostenuto attraverso il Fondo Progettazione Opere Prioritarie – DM 171/2019 – sta portando avanti una stagione di sperimentazione finalizzata al disegno strategico di politiche di sviluppo sostenibile e rigenerazione territoriale, tenendo conto della differenziazione e delle specificità del territorio metropolitano.

I gruppi di lavoro che stanno collaborando con CMRC al disegno del Piano sono diversi, ciascuno responsabile di alcune tematiche chiave per lo sviluppo della Città Metropolitana: dal piano del cibo, allo sviluppo locale nelle periferie, dall’innovazione sociale alla dimensione legata alla transizione digitale. [1]

CostellAzioni Urbane è un progetto di ricerca che ha avuto l’obiettivo di rintracciare e mappare le geografie dell’innovazione sociale nel territorio metropolitano romano.

Ma cosa abbiamo inteso con “pratiche di innovazione sociale”?

Abbiamo cercato quelle pratiche d’uso che “fanno” il territorio: sono infatti iniziative, progettualità concrete e visibili, promosse da soggetti diversi (associazioni, cooperative, comitati, imprese sociali, gruppi informali, ecc.), che producono soluzioni sperimentali a problemi o altre opportunità di intervento nella città.

Hanno tutte in comune l’effetto di produzione di politiche pubbliche, in risposta a una serie di necessità emergenti di uno specifico territorio. Sono accomunate, inoltre, dal fatto di essere pratiche “ibride”, che trattano trasversalmente diversi temi e hanno una ricaduta e un impatto in termini territoriali: le ritroviamo, ad esempio, nella gestione dei nuovi spazi culturali e sociali, nella creazione e rafforzamento di reti di mutuo aiuto tra abitanti, nelle sperimentazioni educative, nell’agricoltura sociale, nello sport come dispositivo di inclusione sociale, nell’abitare condiviso, nella cura e gestione dei beni comuni, nelle nuove forme del lavoro.

La ricerca ne ha rintracciate 329, di cui 264 localizzate nel comune di Roma e le restanti 65 nei comuni dell’area metropolitana. Si tratta, ovviamente, di un numero non esaustivo, perché se la ricerca proseguisse potremmo scoprirne molte altre.
L’obiettivo tuttavia, è stato quello di raccogliere evidenze circa la loro rilevanza per la costruzione di politiche strategiche nella città metropolitana di Roma capitale. Il Piano strategico intende costruire, con il contributo degli innovatori sociali, nuove politiche metropolitane: gli innovatori, in questa prospettiva, divengono protagonisti dell’implementazione del Piano Strategico, in una logica di co-progettazione e di co-creazione di contenuti.

Ci eravamo lasciati, nello scorso articolo, all’avvio del “Viaggio metropolitano”, attività esplorativa fondamentale che ci ha permesso di svolgere ricerca di campo: è stata l’occasione per mettere alla prova un approccio di indagine collettiva per trattare problemi e opportunità, attraverso il dialogo con l’intelligenza sociale, provando ad immaginare connessioni concrete con la pianificazione strategica non come prodotto tecnico, ma piuttosto come processo.

CostellAzioni Urbane ha registrato questa attività attraverso dei “diari di bordo” e di immagini fotografiche delle diverse giornate del viaggio metropolitano.

Dietro ogni pratica, infatti, ci sono storie personali o di gruppo, ci sono volti e vicende che abbiamo conservato. Questi strumenti di narrazione sono stati utili a tenere traccia della dimensione emotiva che solo “guardando da dentro” è stato possibile percepire, hanno permesso di raccogliere riflessioni generali, criticità e aspettative da parte degli innovatori, hanno esplorato con gli occhi di chi abita, lavora o opera in un territorio, pratiche, progetti e luoghi.

Dal viaggio metropolitano, dalle esplorazioni, dalle interviste e dall’analisi di diverse fonti, la ricerca ha tratto prime interpretazioni utili a definire possibili strategie d’area per l’implementazione del Piano Strategico.
Le sintetizziamo di seguito attraverso alcuni brevi titoli evocativi, che potranno essere poi approfonditi all’interno del report che sarà pubblicato all’interno della piattaforma dedicata al Piano Strategico di Città Metropolitana di Roma Capitale:

  • Roma est: lo spazio del pubblico
  • Castelli romani: esperienze costruite sul nesso natura-cultura
  • La valle del Tevere a nord di Roma: il fiume come infrastruttura sociale
  • Litorale romano: iniziative di educazione site-specific
  • Roma sud-ovest: riprendersi gli spazi urbani
  • Ostiense, Garbatella e Tor Marancia: patriottismo di città
  • Roma nord-est: informalità e capacità di aspirare

Nei primi due territori (Roma est e Castelli romani) abbiamo già organizzato  due momenti di confronto (con istituzioni, energie sociali, esperti) per socializzare la conoscenza relativa alle pratiche di innovazione, testare le ipotesi interpretative esito della ricerca e discutere dello sviluppo del processo di pianificazione strategica.
In entrambi i contesti, abbiamo iniziato a definire delle prime “strategie d’area” che possano funzionare come strumenti di implementazione del Piano, con l’obiettivo di strutturare le progettualità sociali e farle dialogare con le politiche pubbliche. Agli incontri hanno partecipato le Autorità di Gestione dei Fondi Strutturali 2021-27 (Regione Lazio e Agenzia Coesione), dimostrando un significativo interesse verso questa prospettiva. Si tratta ora di proseguire lungo questo percorso, sostenendo la crescita e il consolidamento delle pratiche di innovazione sociale individuate.

Per seguire gli sviluppi del Piano Strategico Metropolitano “Metropoli Capitale Naturale” è possibile visitare gli aggiornamenti sul sito della Città Metropolitana di Roma Capitale.

Immagine in copertina: Capibara Lab.

Note
Note
1[1] I gruppi di lavoro sono composti da Avanzi – Sostenibilità per Azioni; Dipartimento di Architettura (DIDA) – Università degli Studi di Firenze; Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale (DICEA) – Università di Roma “La Sapienza”; Università degli Studi del Molise; Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente (CURSA); Istituto sull’Inquinamento Atmosferico (CNR-IIA; Gartner Srl).
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