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Disegnare e attuare politiche per l’innovazione urbana

Di Claudio Calvaresi, a|place

Grazie al PON Metro 2014-20, l’innovazione sociale è diventata materia per misure di rigenerazione urbana. Le città hanno provato a sperimentare questa opportunità, promuovendo iniziative di grande interesse.

Il Paper “Rigenerazione urbana ed energie sociali: verso il PN Metro plus” è l’esito dell’analisi di diverse di queste iniziative. Disegnata e svolta da Avanzi di concerto con l’Agenzia per la Coesione Territoriale, la ricerca ha provato a raccogliere elementi di valutazione, lezioni apprese e indicazioni di prospettiva.

Ecco alcuni elementi emersi dal ciclo di programmazione:

Le iniziative a favore dell’innovazione sociale sono la risposta, attraverso l’intelligenza sociale, a domande e opportunità di intervento di natura collettiva.

Il disegno delle soluzioni assume un approccio di co-creazione: le persone sono portatrice di bisogni, aspirazioni e capacità; sono risorse per progettare e attuare strategie di intervento pertinenti.

Lo scopo delle iniziative di innovazione sociale è costituire nuovi attori (o abilitare soggetti esistenti), protagonisti di pratiche che generano impatto positivo sulla città. Il disegno dei dispositivi di innovazione sociale deve favorire l’interazione tra attori, pratiche e spazi.

Le misure che sostengono l’innovazione sociale servono a far emergere e accompagnare persone o organizzazioni che aspirano a migliorare le proprie abilità. Sollecitano il rafforzamento delle capacità non solo dei beneficiari, ma anche della pubblica amministrazione.

Come mantenere l’innovazione è una sfida per le autorità urbane, impegnate tra accompagnamento, capacitazione e orientamento verso la creazione di impatto pubblico. Come lasciare aperta la porta all’innovazione, garantendo il consolidamento delle iniziative più avanzate?

Le criticità sono diverse: riguardano le competenze, le procedure, l’abilitazione efficace all’innovazione, la calibrazione tra sostegno ai progetti e verifica dei risultati conseguiti, la necessità di monitoraggio e investimento opportuno sulla valutazione, ecc.

Tre temi in particolare emergono come temi-chiave per il nuovo ciclo di programmazione:

▪️ Il protagonismo giovanile: costruire spazi di possibilità di azione per i giovani e sostegno alla loro progettualità;

▪️ Connettere pratiche di innovazione sociale e animazione/gestione dello spazio pubblico;

▪️ Assumere l’educazione come una politica urbana, trasformando gli episodi di innovazione in più ampi processi di apprendimento sociale.

Per ciascuno degli elementi richiamati, il paper prova a evidenziare punti di attenzione, lezioni apprese, nodi critici e a indicare possibili strategie di intervento, offrendo un contributo critico ai Comuni metropolitani, che intendono continuare a sostenere processi di innovazione sociale, ma anche alle Città medie del Sud, che si affacciano ad una sfida impegnativa grazie al PN Metro plus.

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