di Alessandro Messina, a|finance

“Mi capisci quando parlo?” chiedeva già avvilito l’Impatto alla Finanza. La risposta, quando arrivava, era scontata. Ed era (spesso) un protervo “no”.

Quello che abbiamo visto nel 2023 ci dice che (forse!) qualcosa sta cambiando. Nei dodici mesi passati, infatti, in Avanzi abbiamo declinato l’impact finance in almeno tre diverse grammatiche, tutte funzionali alla costruzione di una nuova lingua:

DA NICHE A IMPERATIVO: LA FINANZA SOSTENIBILE AL CENTRO

Il primo filone ha rischiato di diventare un vero e proprio tsunami.

La finanza sostenibile è infatti passata da cenerentola a stream portante del mercato finanziario. Da nicchia per pochi soggetti di avanguardia, che Avanzi ha sempre coltivato, a imperativo del regulator europeo e nazionale, che chiede a tutti gli intermediari di integrare i fattori di sostenibilità ambientale, sociale e di governo (i cosiddetti criteri ESG) nelle proprie strategie, nei modelli di rischio, nei business model.

Seguiamo diversi intermediari in questa effervescente sperimentazione:

• finanziarie regionali: Finlombarda, FinAosta, FinMolise, Gepafin, Fidi Toscana, SFIRS, IRFIS
• soggetti del risparmio gestito: Compagnia privata Sim, Marzotto Sim
• società finanziarie di diversa estrazione e verticale specializzazione: J-Invest
• protagonisti del credito, bancario (IBL Banca) o associativo (Artigiancredito).

E mentre il mondo della finanza si attrezza per conoscere, comprendere, misurare i rischi derivanti dai fattori ESG, crescono le iniziative che nascono o maturano al fine di produrre un impatto positivo su società e ambiente.

UN LINGUAGGIO COMUNE TRA IMPRESA E FINANZA

Nella consapevolezza che sono diversi (e non sempre prevedibili) i modi attraverso cui ciò accade, e che le risorse finanziarie possono sì rivelarsi un cruciale ausilio per raggiungere gli scopi extra-economici perseguiti, ma mai una soluzione in sé.

Così è normale per Avanzi affiancare con lo stesso entusiasmo i disruptor di Djungle studio, startup builder che sviluppa progetti imprenditoriali solo dopo averne validato modello e funzionamento, e soggetti ad alto radicamento territoriale, con oltre cento anni di storia, come la Cooperazione Trentina.

Proviamo in questo modo a far parlare lo stesso linguaggio a imprese che producono impatto e ad intermediari finanziari, aiutando la comprensione reciproca, costruendo una lingua e una grammatica comuni, tutte finalizzate al capire “l’effetto che fa” (il denaro, quando immesso nei giusti circuiti).

“Mi capisci quando parlo?” chiederà così uno speranzoso Impatto alla Finanza.
E la risposta non sarà più scontata.

Per approfondire:
> a|podcast. Finanza d’impatto: nasce una nuova area di attività in Avanzi