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La Relazione di impatto di Avanzi Discover

di Giovanni Pizzochero, Head di a|discover

Questa è una Relazione di Impatto che parla di relazioni di impatto. Di relazioni che per dirsi tali chiamano due caratteristiche: abilitare un cambiamento nel contesto territoriale e innescare legami di comunità. Non solo relazioni tra persone, ma anche tra persone ed ecosistemi, tra città e montagna, tra reti e comunità, tra generazioni, tra spazio e tempo, tra corpi.
Una relazione è tale solo se è di senso. Avanzi Discover, in questo suo secondo anno di esercizio, si è concentrata su questo. Costruire relazioni di comunità: desiderio di comunità e comunità di desiderio [1], riflettendo attorno a questa locuzione che ci pare così fragile e sfidante, soggetti che si aggregano attorno a visioni e istanze condivise e che ambiscono a trovare nuove strade da intraprendere collettivamente per affrontare le sfide del nostro tempo. Persone che disegnano intenzioni attorno a desideri comuni, e che attivano le energie per la loro realizzazione.

FARE IMPRESA NELLA MONTAGNA DI MEZZO: IL NOSTRO IMPATTO

L’impatto atteso dall’azione di Avanzi Discover è individuabile nel miglioramento della qualità del capitale sociale e territoriale e della qualità del vivere, nell’innesco di pratiche di sviluppo economico sostenibile già endogene e nella crescita dell’attaccamento e radicamento ai luoghi delle comunità, per costruire condizioni favorevoli ad abitare la montagna.

È un’impresa che sperimenta in modo pionieristico il passaggio da consulenza ad agency (azione e capacitazione) diretta sul campo, ricercando nuovi approcci e linguaggi che si formalizzano in rinnovati strumenti e metodologie per l’attivazione e la rigenerazione territoriale, attivando e ibridando competenze professionali multidisciplinari: dall’innovatore sociale al caseificio, dalla guida alpina all’insegnante di yoga, dal birrificio artigianale all’antropologo, dallo studioso di aree interne allo studente di comunità, fino a nuovi debuttanti giovani imprenditori.

Abbiamo scelto di farlo in forma di impresa con tutti i rischi del caso.
Fare impresa nella montagna di mezzo è piuttosto controintuitivo in aree laddove le attività chiudono, le economie muoiono, la gente migra, i servizi si spengono. Eravamo – e siamo convinti – che fare impresa in area interna sia la traccia giusta da seguire, perché il lavoro – di senso – è la prima leva in grado di risollevare i destini di questi territori. Anche se quel mercato dice che occorre reinventare il senso dell’impresa come veicolo, per poter stare in piedi. Anche se mancano le infrastrutture sociali e fisiche di supporto, anche se l’equilibrio tra impatto e fatturato è sempre un equilibrio precario. Anche se i risultati non sempre sono coerenti con le aspettative.

LA CASA DEL PARCO ADAMELLO

Il territorio del nostro agire è il margine/confine ed in particolare la media montagna della Val Saviore, dove proprio in questi giorni festeggiamo il secondo compleanno di Casa del Parco Adamello il nostro primo progetto di rigenerazione territoriale promosso a Cevo (BS).

Casa del Parco Adamello si sta configurando come un hub laboratoriale per lo sviluppo delle aree interne, a partire dal contesto in cui si è inserita, lavorando insieme a turisti e comunità di abitanti.
Interpreta un ruolo di “Rifugio della montagna di mezzo” capace di aggregare e abilitare relazioni, prendendosi cura di ecosistemi ambientali e sociali, dentro il territorio mozzafiato del Parco dell’Adamello.

Al fianco della comunità e delle istituzioni, insieme ai partner che ci accompagnano, vogliamo valorizzare e mettere a sistema le energie e le risorse locali per contribuire allo sviluppo economico, culturale, ambientale e sociale per la Val Saviore.
Lavoriamo e agiamo affinché la Casa del Parco Adamello diventi un veicolo di aggregazione e moltiplicazione di idee, intenzioni e passioni delle comunità – locali ed elettive. A questo scopo, ragioniamo per aspirazioni e possibili traiettorie di futuro: intendiamo intercettare e prenderci cura di ambizioni e sogni delle comunità e proviamo a metterli al lavoro, anche per gemmare nuova imprenditività per giovani coraggiosi che hanno scelto di restare.

Queste sono le nostre relazioni di impatto e questa è la nostra Relazione di Impatto. Buona lettura!

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Note:

[1] Per approfondire: Comunità di Desiderio. Strumenti per l’agire collettivo

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