#avanzi25
#avanzi25
Il venticinquesimo compleanno è un’occasione per
ri-vederci, re-incontrarci, ri-conoscerci e ri-trovare in ciascuno di noi
quella voglia di cambiare il mondo.
Il venticinquesimo compleanno è un’occasione per ri-vederci, re-incontrarci, ri-conoscerci e ri-trovare in ciascuno di noi
quella voglia di cambiare il mondo.
I video dell’evento
1997-2022: Venticinque anni di Sostenibilità per Azioni
Li abbiamo festeggiati a Base Milano insieme ad amic*, collegh*, client*. Persone con le quali condividiamo intenti, passioni, idee e progetti.
Grazie a tutt* per esserci stat*!
“L’Avanzi di oggi è, allo stesso tempo, uguale e diversa da quella nata 25 anni fa. C’è lo stesso spirito, la stessa voglia, lo stesso cocciuto entusiasmo; sono diverse le attività, i mercati, gli interlocutori. Il 25mo compleanno è stata un’occasione per ri-vederci, re-incontrarci, ri-conoscerci, ri-trovare in ciascuno di noi quella voglia di cambiare il mondo che ci ha tenuto e ci tiene uniti”. Davide Dal Maso, CEO di Avanzi – Sostenibilità per Azioni.
#Parole di Futuro
Per i nostri 25 anni abbiamo scelto di raccontarci anche attraverso le parole significative di alcune tra le personalità che studiano la contemporaneità.
Carlo Boccadoro, Ronke Oluwadare, Francesca Coin e Jennifer Guerra ci hanno parlato rispettivamente di Rumore, Pluralità, Diserzione e Cura.
Ecco il video del primo intervento:
#RUMORE di Carlo Boccadoro
Carlo Boccadoro, direttore dell’ensemble Sentieri selvaggi, è costantemente immerso nel suono: il suono della sua musica, i suoni della città, i rumori del mondo.
Apre il discorso citando Fellini: “Eppure se tutti provassimo a fare un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo capire”.
Esistono però due tipi di silenzio: quello “attivo” che facilita la riflessione e il “fare ordine tra i pensieri” e poi c’è il “silenzio passivo”, quello di chi non si esprime, non si espone. Anche il rumore, perciò, può essere visto sotto una diversa prospettiva: come caos disturbante o come “bella confusione”, che genera dibattito e riflessione collettiva.
“Io del troppo silenzio ho imparato a diffidare”, conclude Boccadoro.