#avanzi25
Il venticinquesimo compleanno di Avanzi è stato un’occasione per
ri-vederci, re-incontrarci, ri-conoscerci e ri-trovare in ciascuno di noi
quella voglia di cambiare il mondo.
L’Avanzi di oggi è allo stesso tempo uguale e diversa da quella nata 25 anni fa. Certo sono diverse le attività, i mercati, gli interlocutori, ma qui c’è lo stesso spirito e lo stesso cocciuto entusiasmo.
Venticinque anni di idee, incontri, imprese. Li abbiamo festeggiati insieme a voi e lo abbiamo fatto con un’edizione speciale del nostro magazine: a|25. Una pubblicazione che tiene insieme passato-presente e futuro attraverso le storie dei progetti a cui abbiamo lavorato, l’arcipelago di realtà e imprese che abbiamo contribuito a creare, le parole che ci rappresentano e che rappresentano il nostro lavoro, il nostro approccio, le nostre passioni.
#avanzi25
Il venticinquesimo compleanno è stato un’occasione per ri-vederci, re-incontrarci, ri-conoscerci e ri-trovare in ciascuno di noi.
quella voglia di cambiare il mondo.
L’Avanzi di oggi è allo stesso tempo uguale e diversa da quella nata 25 anni fa. Certo sono diverse le attività, i mercati, gli interlocutori, ma qui c’è lo stesso spirito e lo stesso cocciuto entusiasmo.
Venticinque anni di idee, incontri, imprese. Li abbiamo festeggiati insieme a voi e lo abbiamo fatto con un’edizione speciale del nostro magazine: a|25. Una pubblicazione che tiene insieme passato-presente e futuro attraverso le storie dei progetti a cui abbiamo lavorato, l’arcipelago di realtà e imprese che abbiamo contribuito a creare, le parole che ci rappresentano e che rappresentano il nostro lavoro, il nostro approccio, le nostre passioni.
L’evento
1997-2022: Venticinque anni di Sostenibilità per Azioni
Li abbiamo festeggiati a Base Milano insieme ad amic*, collegh*, client*. Persone con le quali condividiamo intenti, passioni, idee e progetti.
Grazie a tutt* per esserci stat*!
“L’Avanzi di oggi è, allo stesso tempo, uguale e diversa da quella nata 25 anni fa. C’è lo stesso spirito, la stessa voglia, lo stesso cocciuto entusiasmo; sono diverse le attività, i mercati, gli interlocutori. Il 25mo compleanno è stata un’occasione per ri-vederci, re-incontrarci, ri-conoscerci, ri-trovare in ciascuno di noi quella voglia di cambiare il mondo che ci ha tenuto e ci tiene uniti”. Davide Dal Maso, CEO di Avanzi – Sostenibilità per Azioni.
#Parole di Futuro
Per i nostri 25 anni abbiamo scelto di raccontarci anche attraverso le parole significative di alcune tra le personalità che studiano la contemporaneità.
Carlo Boccadoro, Ronke Oluwadare, Francesca Coin e Jennifer Guerra ci hanno parlato rispettivamente di Rumore, Pluralità, Diserzione e Cura.
Ecco i video degli interventi:
#RUMORE di Carlo Boccadoro
Carlo Boccadoro, direttore dell’ensemble Sentieri selvaggi, è costantemente immerso nel suono: il suono della sua musica, i suoni della città, i rumori del mondo.
Ha aperto il discorso citando Fellini: “Eppure se tutti provassimo a fare un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo capire”.
Esistono però due tipi di silenzio: quello “attivo” che facilita la riflessione e il “fare ordine tra i pensieri” e poi c’è il “silenzio passivo”, quello di chi non si esprime, non si espone. Anche il rumore, perciò, può essere visto sotto una diversa prospettiva: come caos disturbante o come “bella confusione”, che genera dibattito e riflessione collettiva.
“Io del troppo silenzio ho imparato a diffidare”, ha concluso Boccadoro.
#DISERZIONE di Francesca Coin
Francesca Coin, sociologa, ha scelto di parlarci di “diserzione” attraverso una profonda analisi sul mondo del lavoro di oggi.
«L’85% delle persone occupate nel mondo odia la propria occupazione e solo il 4% degli italiani dice di sentirsi coinvolto dal proprio lavoro» ci ha detto. «È da tempo ormai che si parla del fenomeno delle “grandi dimissioni”, eppure uno su due lascia senza avere un piano B».
In questo panorama, ha ancora senso la narrativa del lavoro dei sogni?
#CURA di Jennifer Guerra
Jennifer Guerra, giornalista e autrice di tematiche femministe, ci parla di cura: «In ogni gesto di cura» ci dice «c’è la conferma della nostra umanità». Secondo l’antropologa Margaret Mead, infatti, prenderci cura gli uni degli altri, senza lasciare indietro nessuno del branco, è ciò che ci ha distinto dagli animali ben prima della scrittura o di altre grandiose scoperte.
Non per niente la cura è un principio organizzatore della nostra società, anche se spesso ce ne dimentichiamo.
#PLURALITÀ di Ronke Oluwadare
Ronke Oluwadare, nata da genitori nigeriani in Italia, ha finito col fare della marginalità un motivo di apprendimento anche nella sua professione di psicologa del lavoro e psicoterapeuta.
Tutti abbiamo delle marginalità che ci fanno sentire insicuri e vulnerabili. E se invece di rifiutarle iniziassimo ad accettarle come parte di noi e della nostra pluralità?
«É giunto il momento di consentire alla storia di far vivere con serenità una memoria plurale, in cui ogni soggetto possa riconoscersi e sentirsi accolto ad esistere».
(Karima Lazali, ll trauma coloniale)